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La baia di Drini, che include il sistema delle zone umide di Kune e Vaini è localizzata nel Distretto di Lezha.

Programma di viaggio

La baia di Drini, che include il sistema delle zone umide di Kune e Vaini è localizzata nel Distretto di Lezha. La costa, dal paese (porto) di Shëngjini alla foce del fiume Drini, è orientata nord-sud ed è lunga circa 6 km. Questa parte del litorale è sabbiosa, e i sedimenti che provengono sia dal fiume Buna che dal fiume Drini vengono trasportati da lunghe correnti di spiaggia. Arrivando dal mare, si attraversa prima una duna costiera, localmente ridotta dall’erosione, quindi il lago di Kënalla, e, infine, alcuni terreni bonificati. Una strada costiera si estende nella parte settentrionale della spiaggia fino alla zona della laguna di Merxhani, che separa la duna da diversi edifici recenti.

Geologia

Questa zona è caratterizzata da sedimenti recenti, principalmente di sabbia trasportata dal vento e dalle correnti. Sul lato orientale della laguna, la strada è costruita su rocce dell’Oligocene. La costa è caratterizzata principalmente da detriti alluvionali dei fiumi e da sabbie e ciottoli ofiolitici.

Ambiente marino

La costa è delimitata da dune mobili e pini (pini d’Aleppo e pini marittimi). I sedimenti marini sono composti da sabbia fine che ospita una grande diversità di specie di gasteropodi e lamellibranchi in piccole fanerogame marine (Cymodocea nodosa).

Ambiente zone umide

Il lago di Kënalla e le zone umide di Merxhani e Kune occupano circa 5.500 ha. Il vasto complesso paludoso è composto principalmente da canneti, lischeti e ampi cariceti immersi in una matrice di tamerici. È possibile che si verifichi l’eutrofizzazione delle acque aperte e dei fanghi non vegetativi. La laguna di Merxhani è stata aperta accidentalmente verso il mare circa venti anni fa e, l’acqua salata subentrata, ha variato le caratteristiche idrochimiche della massa d’acqua e, di conseguenza anche la vegetazione d’acqua dolce che rappresenta l’habitat preferito dagli uccelli acquatici che sono scomparsi. I seguenti uccelli sono ancora osservati in piccole quantità: garzetta, airone bianco maggiore e spatola. Per quanto riguarda i mammiferi, è presente la lontra, come pure la donnola.

Ambiente terrestre

La vegetazione naturale è composta principalmente dalla foresta xerica sub-mediterranea di latifoglie (Orno- Ostryetalia). La vegetazione costiera è composta da associazioni a Agropyretum mediterraneo. Nella parte meridionale, nella laguna di Merxhani ma in particolare sulla parte di Kune (circa 800 ettari), vi è una foresta costiera, composta da diverse specie (frassino, sambuco, pioppo bianco, tamerice, pini, acacie, olmi, ecc) combinate con una grande quantità di arbusti. Questo piccolo territorio contiene numerosi rifugi per animali ed è un’area importante per gli uccelli come pernici e picchi, e per uccelli acquatici migratori come anatre e oche. L’utilizzo del terreno è caratterizzato dall’agricoltura tradizionale. Nella parte settentrionale della baia, la duna è stata rimboschita, però è stata danneggiata dall’erosione causata da fenomeni naturali (mare, vento), da attività di costruzione illegale, e da un eccesso di frequentazione da parte dei turisti.

Attività umane

Gli insediamenti umani sono collocati nelle città di Shëngjini e Lezha; la popolazione urbana di Lezha è variabile tra 20.000 e 50.000 abitanti; la densità di popolazione rurale è relativamente elevata (100- 200 abitanti/km2). Shëngjini ha un piccolo porto per la pesca ed è una attiva base militare. La pesca è relativamente importante (soprattutto pesce nella laguna e nel mare, lamellibranchi in mare) e, recentemente, questa industria si è sviluppata. Ci sono tanti edifici illegali, ed è stata costruita una strada costiera dietro la duna. Possono essere trovati sulla spiaggia rifiuti solidi, automobili e bestiame. La caccia eccessiva ha portato, nella riserva di Kune, ad un drastico crollo delle originarie ricche e diversificate colonie di uccelli acquatici. Le limitazioni al numero di cacciatori e la stagionalizzazione della caccia non sono più rispettati e anche le specie protette vengono cacciate. Inoltre, nella zona c’è un carico eccessivo di pascolo causato dalle pecore, dalle mucche e dalle capre, ed è anche riportata la pesca illegale, così come l’uso del dinamite per la pesca.

Potenzialità

Fino al 1990, le zone umide, le foreste, e la spiaggia di Kune erano in una buona condizione: la pesca e la caccia erano rigorosamente controllate, e la foresta era protetta e rigenerata regolarmente dalle imprese forestali. Solo l’area di spiaggia vicino Shëngjin era utilizzata per il turismo. Quest’area, che include boschi e zone umide, è adatta per le attività eco-turistiche. Le zone umide sono molto importanti nella dinamica costiera, come habitat per gli uccelli acquatici svernanti, e come nursery per le numerose specie di pesci commercialmente importanti; per queste ragioni, le paludi di quest’area sono classificate come aree prioritarie per la conservazione delle zone umide. Sono presenti importanti attrazioni culturali come i resti storici dell’antichità (Nympheum e rovine dei periodi Illirico e Romano) e una fortezza medievale a Lezha (vicino alla antica città di Lissus) con la tomba di Skanderbeg (eroe nazionale).

Attuale status di protezione/conservazione

Il Ministero dell’Ambiente, delle foreste e delle risorse idriche, attraverso il Servizio della Direzione Forestale di Lezha, è responsabile per la gestione della zona. L’area era stata designata dal 1940 ed ora ha uno status di Riserva Naturale (insieme con l’area di Vaini- Ceka).

Attività di gestione

La zona è stata selezionata dalle istituzioni del Governo per lo sviluppo di un piano di gestione. Negli ultimi 2 anni sono stati compiuti sforzi per l’attuazione di alcune attività, come la gestione della caccia, il controllo degli ingressi, la possibilità di formare un gruppo di ranger, lo sviluppo del turismo, ecc. La parte di Kune sta avendo a che fare maggiormente con le attività umane illegali (p.e. le costruzioni).

Tratto da “Zone umide costiere dell’Albania” finanziato con fondi comunitari nell’ambito del PIC Interreg IIIA Italia- Albania 2000-2006, Asse II Misura 2.1 “Tutela e Valorizzazione Ambientale” Azione 2 Sez. A, Progetto A.M.JO.WE.L.S. - Adriatico Meridionale & Jonio Wet Lands System

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