GEOGRAFIA

Geograficamente l’Albania si estende verso la parte sud – orientale dell’Europa lungo una superficie di 28.748 km quadrati all’interno del bacino del Mar Mediterraneo, dove si incontrano i due mari storicamente più importanti, lo Ionio e l’Adriatico; confina a sud-est con la Grecia, a est con la Macedonia, a nord-est con il Kossovo, al nord con il Montenegro e ad ovest si separa dall’Italia dall’ “Inquietus Hadria” così come viene chiamato da Orazio. Nella parte più vicina trai due paesi (Otranto-Orikum) la distanza è meno di 40 miglia (70 km), infatti, l’Albania viene spesso chiamata dagli italiani della Puglia “l’Altra Sponda”. La posizione favorevole ha fatto sì che l’Albania intrattenesse da sempre relazioni con le più grandi potenze sin dai tempi più  antichi,  con l’Occidente e con l’Oriente, grazie alle sue risorse e la lunga tradizione portuale.

Il territorio dell’Albania (in albanese Shqipëria, “Paese delle aquile”) con capitale Tirana,  le cui coste misurano 363 km, è prevalentemente montuoso e comprende diverse cime che superano i 2.500 metri. Le uniche aree pianeggianti e agricolo (700.00 ettari) sono prevalentemente nella fascia costiera – che si estende dalla città di Valona, a sud, fino al confine settentrionale, e che in alcuni tratti è paludosa – e le valli fluviali che separano la serie di massicci montuosi che si innalza nella parte orientale del paese. I rilievi comprendono da nord a sud le Alpi Albanesi, corrispondenti alla propaggine meridionale delle Alpi Dinariche, il massiccio del Korab (2.764 m) e quello del Tomorit (2.417 m). Il territorio è montuoso anche a sud di Valona, dove la costa è alta e rocciosa.

L’Albania presenta un clima tipicamente mediterraneo lungo le regioni costiere, con inverni miti e umidi ed estati calde e secche. All’interno prevale un clima di tipo continentale, caratterizzato da marcate escursioni termiche stagionali. La media delle precipitazioni, che si verificano in prevalenza durante i mesi invernali, è di circa 1.000 mm lungo la costa e di circa 2.500 mm sui rilievi settentrionali. La popolazione albanese è di 3.600.523 (2007) (urbana 45%; rurale 55% est. 2005)

Pur essendo un’area di estensione non superiore a quella di una regione italiana, ha una grande diversità di aree climatiche e presenta una articolata varietà di microclimi. Il fatto non sorprende, se si pensa alla diversa conformazione orografica e geologica del paese. Valona presenta tre aree climatiche fondamentali: la zona costiera, con temperature mediterranee meridionali-orientali, cioè calde come nelle isole del basso Mediterraneo, e non battute dai venti freddi, come le coste dell’area occidentale; le zone di collina intermedie, con un clima fresco e piovoso, simile a quello delle miti aree interne del continente europeo e le montagne, come Logora, dove prevale un clima continentale secco, con inverni freddi, aria fresca durante l’estate e buona ventosità. Saranda è la città più calda dell’intera Albania con oltre tremila ore di sole all’anno; ma tutta la costa di Valona possiede un clima caldo, con brezze marine che mitigano il caldo in estate. Da ricordare che, al contrario dell’opinione corrente, non è la Spagna ad avere il record delle ore di sole in un anno nel Mediterraneo, ma proprio l’Albania, e che Valona contribuisce notevolmente a questo record con la media di più di duemila ore.

L’Albania è ricca di fiumi (721 km) e torrenti, i quali sono molto importanti per l’irrigazione dei campi e per la produzione di energia elettrica. I più importanti sono: Il fiume Drini, che si estende nel nord del Paese per 285 km ed i fiumi Shkumbin, lungo 181 km e Seman, lungo 281 k, che si divide a sua volta in due corsi d’acqua, quello di Devoll e quello di Osum, nella parte meridionale. Il Drini è il corso d’acqua più lungo e costante, alimentato dallo scioglimento delle nevi sulle montagne settentrionali e dai corsi sotterranei che partono dal lago di Ocrida e Prespa, situati al sud-est del paese e confinanti con Grecia e Macedonia; il suo bacino copre una superficie di quasi 6.000 km quadrati. Dal Monte Smolika nasce invece il fiume Vjosa, lungo 272 km; altri fiumi da menzionare sono l’Erzen (109 km), il Mat (115 km), l’Ishmi (74 km) e il Buna, il corso d’acqua più navigabile di tutta l’Albania.

Sono 4 i laghi naturali d’acqua dolce nel territorio albanese, i quali occupano una superficie di 325 km quadrati: Shkodra, Ocrida, Prespa e Butrinti, , tutti condivisi con gli Stati della ex Jugoslavia e con la Grecia.

Il più grande lago del paese e di tutta la penisola balcanica è quello di Shkodra (Scutari), che occupa una depressione tettonica per una superficie di 149 km quadrati ed è alimentato in parte da un complesso sistema di corsi d’acqua provenienti dalle Alpi Dinariche e in parte da fenomeni di carsismo.

I tre laghi dell’Albania orientale, il Liqeni Ohrit, il  Grande Prespa (e Madhe) ed il Piccolo Prespa (Prespa e Vogël), sono isolati e pittoreschi. Gran parte del territorio nelle loro vicinanze non è eccessivamente ripido ed ospita una popolazione più grande che qualunque altra parte interna del paese. Il confine orientale dell’Albania attraversa il lago Ohrid; quasi tutto il Prespa e Vogël è in Grecia; il punto a cui i confini dei tre stati si toccano è nel lago Prespa. Ciascuno dei due più grandi laghi ha una superficie di circa 260 chilometri quadrati e Prespa e Vogël è grande circa un quinto degli altri. La superficie è situata a circa 695 metri nel lago Ohrid ed a 855 metri negli altri due laghi.

Numerosi laghi artificiali, creati come stazioni idroelettriche, coprono un’area di 174 km quadrati e sono situati nel nord del paese, verso Tropoja, Kukes e Shkodra.

Il terriotrio albanese è prevalentemente montuoso; infatti il 28% è costituito da montagne, il 47% da colline e solamente il 25% risulta pianeggiante. A nord si trovano le cossiddette Alpi Albanesi, che sono un’estensione delle Alpi Dinariche e, più specificamente, dell’altopiano calcareo montenegrino.

Le montagne settentrionali dell’Albania sono più alte ed accidentate della maggior parte dell’altopiano e sono costituite da strati di calcare e dolomia dove si incontrano fenomeni di carsismo. Le vette, la maggior parte delle quali superano l’altezza di 2.000 m, sono situate lunglo la parte destra della valle di Drino, toccando il punto più alto nel monte Jezerca (2.694 m s.l.m.). Particolarità della regione è la forma piramidale delle sue montagne e le profonde gole e valli, tra cui la Valle di Boga, di Thethi e di Jezerca, le quali offrono un panorama molto affascinante e particolarissimo per i visitatori.

Nella zona centrale, tra la Valle di Drino e le valli dei fiumi del basso Devòoll e dell’alto Osum, si trovano le tre catene montuose centrali, la cui vetta più alta è rappresentata dal Monte Korabi, alto 2.751 metri. In questa regione risultano di particolare interesse le tre lunghe depressioni, qualla di Mati, quella di Shkumbin e quella di Drin Nero, ma la “perla del paesaggio albanese” è considerata la zona del Lago di Lura. E’ nella parte sud.orientale di questa regione che si formano gli splendidi laghi di Ochri e Prespa.

Nell’area più meridionale del paese i rilievi riprendono la direzione nord-ovest-sud-est tipica della penisola balcanica dove la vetta più elevata risulta essere il monte Tomorit (2.416 m s.l.m.). Le catene montuose meridionali sono più accessibili della zona di serpentina, delle alture orientali, o delle alpi albanesi settentrionali. La transizione verso le pianure è meno brusca ed il fondovalle, coltivabile, è più ampio. Il calcare, il minerale predominante, è responsabile per le scogliere e le acque cristalline della costa a sud di Valona. L’erosione di una miscela di rocce meno dure ha fornito i sedimenti che hanno formato, nella zona montagnosa meridionale, valli più ampie rispetto a quelle caratteristiche del resto del paese. Questo tipo di territorio ha spinto lo sviluppo del latifondo, influenzando così la struttura sociale dell’Albania meridionale.