* Berat

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Things to do - general

Berat bagnata dal fiume Osumi, la “città delle mille finestre”, patrimonio unesco dell’umanità, vi affascinerà per la tipica architettura ottomana, il castello medievale, le chiese bizantine e i musei. È una delle più importanti città d’arte dell’Albania, situata nella valle del fiume Osumi, ai piedi del monte Tomorr e del monte Shpirag, con una parte dell’abitato in pianura e una parte su due colline. Colpisce subito per il colore bianco delle case tradizionali, le cui facciate sono ornate da grandi finestre. Tra gli albanesi tradizionalmente Berat era appunto chiamata “La città delle Mille Finestre”. È nella lista dei siti protetti dall’UNESCO ed è considerata un museo a cielo aperto. Accoglie visitatori da ogni parte del mondo, affascinati dall’architettura ottomana rimasta immutata nel corso dei secoli: a rendere ancora più romantica e suggestiva la città, il fiume Osumi, il quale divide in due l’abitato dei quartieri storici Gorica e Mangalem, uniti da ponti ad esclusivo uso pedonale che rendono ancora più suggestivo il panorama, specialmente dopo il tramonto. Berat è famosa per la sapiente ospitalità e per le numerose strutture ricettive di alta qualità, la maggior parte delle quali ispirate allo stile tradizionale ma con tutti i comfort moderni grazie ai continui restauri e rinnovamenti. Assolutamente da visitare consigliamo il Castello di Berat, il Museo iconografico dedicato al celebre pittore Onufri situato all’interno di una antica chiesa ortodossa, il Museo Etnografico, originale abitazione del periodo ottomano, la Chiesa della Santissima Trinità, la Chiesa di San Michele, la Cattedrale Ortodossa, la Moschea e i caratteristici quartieri Mangalem e Gorica.

Il monumento più antico, il Castello, s’innalza su una collina alta 187 m, che nella parte meridionale cade a precipizio verso il fiume. Il castello ha la stessa configurazione della collina e nella parte settentrionale si intravede solo la porta d’entrata e non le altre mura. Trattasi di una vera e propria cittadella fortificata, ancora oggi abitata, con le numerose abitazioni trasformate in piccole guesthouse e attività di artigianato locale e antiquaria. Con grande orgoglio a Berat sono conservati gli affreschi del grande pittore Onufri e dei manoscritti di estrema rilevanza da un punto di vista storico e religioso, scritti su pergamena, che testimoniano l’elevato livello della cultura della città: il Codex Purpureus Beratinus contiene brani dai vangeli di Matteo e Marco ed è scritto in greco. Fu scoperto nel 1868 e, all’epoca in cui fu scritto, il VI secolo, era uno dei cinque codici esistenti al mondo; il Codex Aureus è un manoscritto del IX secolo e contiene pezzi tratti dai vangeli, scritti su pergamena, a piccole lettere. Cucina tradizionale rigorosamente biologica, vari tipi di raki, bevanda tipica nazionale, dall’uva al corniolo e frutta fresca locale rendono Berat una meta molto richiesta dai viaggiatori di tutto il Mondo, dove trovare rifugio, cultura e tradizione. Ma Berat non offre solo cultura: da tutta Europa provengono ogni anno appassionati di rafting, i quali trovano nel canyon del fiume Osumi il luogo ideale per le loro attività sportive mentre gli amanti del trekking si dilettano nei sentieri tra i Monti Tomor e Shpirag, che dominano la città. La città ha circa 2400 anni. Fu fondata nel IV-V secolo a.C. come insediamento della tribù illirica dei Desaratti. Dal III secolo, nota con il nome di Antipatrea, fu trasformata in città fortezza. Berat presenta tracce architettoniche di vari periodi, da quello romano (II secolo a.C.) a quello bizantino, a costruzioni dell’influenza bulgara, alla ricostruzione di Comneno nel XIII secolo sino alla lunga dominazione ottomana. Lo sviluppo della città come centro commerciale dal XVII al XIX secolo ha dato a Berat l’impronta che tuttora la caratterizza.

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